L’Amministrazione ha approvato un progetto per riqualificare la biblioteca di Dalmine, dandole un nuovo volto fisico e concettuale; saranno però necessari 800 mila euro che arriveranno se verrà vinto un bando di Regione Lombardia. Un bel progetto, ma con alcune criticità.
Il 12 gennaio 2022, la Giunta Comunale — l’organo composto da Sindaco e Assessori — ha approvato un progetto di quasi 1.2 milioni di euro per la riqualificazione della biblioteca comunale “Rita Levi Montalcini” in Piazza Matteotti. Una parte molto consistente del finanziamento, circa 800 mila euro, è stata richiesta a Regione Lombardia tramite il bando “per la valorizzazione del patrimonio pubblico a fini culturali” e l’ottenimento di tale cifra mediante la presentazione del progetto sarà cruciale.
Il piano prevede dei lavori di manutenzione, di adeguamento strutturale e tecnologico, di efficientamento energetico, di adeguamento in materia di sicurezza e accessibilità delle persone con disabilità motoria. I lavori durerebbero circa 6 mesi e verrebbero svolti cercando di minimizzare i disagi per utenti e cittadini.
Perché questo progetto?
L’attuale Amministrazione ha iniziato ad occuparsi attivamente della biblioteca a fine 2019 con l’approvazione del nuovo regolamento e della nuova carta dei servizi, e successivamente con il DUP (Documento Unico di Programmazione) del 2020, in cui erano previste la sperimentazione dell’orario continuato e la valutazione di una seconda apertura serale (poi è arrivata la pandemia). Già nel nuovo regolamento si parlava di una rivalutazione fisica e concettuale degli spazi e delle funzioni della biblioteca, auspicata e promossa dal nuovo direttore, Marco Azzerboni, sin dal suo insediamento a inizio 2019.
L’edificio della biblioteca, sorto nel 1934, pur essendo stato oggetto di interventi anche recenti, presenta problemi edili e impiantistici e soprattutto carenze rispetto alla ripartizione di spazi e funzioni.
L’Amministrazione, sotto la fondamentale spinta propositiva del nuovo corso inaugurato dal direttore Azzerboni, vuole quindi dare un volto nuovo alla biblioteca. Gli spazi e gli arredi saranno resi più flessibili in modo da poter aumentare i momenti di interazione e di scambio culturale (come eventi e corsi) e da poter creare zone dedicate agli adolescenti che esulino dal concetto tradizionale di biblioteca come “luogo del silenzio”.
Come sarà la nuova biblioteca?
Nel caso di vittoria del bando, l’intervento si comporrà di due parti.
La prima, quella strutturale, vedrà la sistemazione del tetto e dell’impianto elettrico e la realizzazione di un accesso per le persone disabili in corrispondenza dell’entrata principale.
La seconda parte riguarda gli spazi e gli arredi. La nuova biblioteca prevederà un’ampia zona libera da funzioni specifiche, con un carattere informale e regole meno rigide. Il piano centrale sarà riallestito in funzione di questo obiettivo ed in particolare sarà inserita una grande pedana a gradoni dove i più giovani potranno aggregarsi e progettare attività a cui saranno dedicati alcuni degli spazi del piano interrato, anch’esso interessato da un profondo intervento di riorganizzazione e riallestimento, dove il patrimonio librario (oggi prevalente) farà spazio alle persone e alle attività culturali.
Verranno inoltre realizzati spazi per associazioni e imprese che potranno usufruirne per progetti di formazione e laboratori. In generale si punterà ad avere spazi flessibili nell’utilizzo a seconda delle fasce orarie e in cui a prevalere sulla funzione siano le relazioni, dettate non da divisioni anagrafiche ma dalla condivisione di momenti, conoscenze e spunti creativi, senza venir comunque meno alla possibilità di dedicarsi ad esempio alla lettura o allo studio individuali. Gli ambienti saranno riorganizzati fluidamente tenendo conto dei diversi livelli di rumorosità e della tipologia luminosa necessaria. Fortunatamente non mancherà infine una certa attenzione alla sostenibilità ambientale.
Le modifiche al piano rialzato
- Il piano rialzato, di fatto quello dell’ingresso principale, diventerà un’area di socializzazione, uno spazio dedicato alle relazioni.
- Si elimineranno le vetrate ottenendo una grande area centrale, di fatto una “piazza” dove troveranno posto alcuni scaffali mobili per i libri.
- Il banco reception (che ovviamente tra le altre cose sarà ancora utilizzato per aiutare gli utenti con i prestiti dei libri) sarà ridimensionato e collocato frontalmente all’ingresso e servirà anche come confine per gli uffici del personale.
- A destra dell’ingresso sorgerà una prima area di consultazione, caratterizzata dalla presenza della già citata gradinata.
- I tavoli saranno dotati di ruote in modo tale da poter eventualmente adattare l’area per spettacoli o convegni.
- All’ingresso troverà posto anche una seconda postazione per autoconsultazione.
- L’area di sinistra sarà interamente dedicata ai giovani e ai più piccoli, con diversi spazi di gioco e lettura, una zona per i genitori, tavoli e scaffali di libri.
- Lungo tutte le pareti sottofinestra e lungo alcune delle scale e delle altre pareti saranno presenti scaffali metallici con ripiani spostabili sempre per i libri.
- Verrà realizzato un tunnel ad angolo in legno che condurrà alla quasi immutata zona di studio (quella con i soppalchi, in parole povere), zona che ospiterà anche un’area laterale per le proiezioni.
Le modifiche al piano seminterrato
Il piano seminterrato risulta oggi quello con maggiori potenzialità, caratterizzato da ampi locali che possono prestarsi a diverse funzioni, molti dei quali di fatto sfruttati poco o male.
- Gli scaffali dei libri saranno ridimensionati soprattutto nella zona centrale, mentre a parete riempiranno completamente lo spazio.
- Nella zona centrale saranno collocati i tavoli per lo studio e la consultazione.
- Tavoli e scaffali saranno dotati di ruote per essere facilmente spostati per ospitare eventi.
- La zona centrale sarà nel complesso impostata come un parco silenzioso, con pedane per la lettura, amache e pavimentazione in erba sintetica. Tale spazio sarà isolato acusticamente dalle altre aree della biblioteca, mediante pareti di vetro e porte scorrevoli.
- La parte retrostante del piano potrà essere utilizzata anche in orari differenti da quelli di apertura (grazie all’entrata posteriore) e sarà prevalentemente un’area di ristoro e di intrattenimento, con tanto di erogatore dell’acqua. La zona all’occorrenza potrà essere utilizzata anche per cineforum, incontri, piccoli convegni e laboratori.
- Le attuali stanze multimediali verranno ripensate, demolendo le pareti in favore di vetrate mobili.
Cosa ne pensiamo
Come Nostra Dalmine, lista civica presente nella minoranza con due Consiglieri Comunali, siamo molto felici del fatto che un luogo così importante per Dalmine e i dalminesi, cruciale per le associazioni, gli studenti e la cultura, potrebbe diventare uno spazio rinnovato e al passo con i tempi, nel rispetto delle esigenze e della percezione dell’utenza che, ne siamo sicuri, accoglierà positivamente le novità (che dovranno certamente essere mostrate con i modi e con i tempi giusti).
Non manca comunque qualche perplessità sulla difficoltà di “rimodellare” un edificio già notoriamente piccolo rispetto alla densità abitativa della nostra città e sul mancato coinvolgimento della popolazione, delle scuole e degli universitari nella definizione delle nuove aree e delle loro funzioni. Questa riqualificazione inoltre sarebbe stata un’ottima occasione per iniziare a porre le basi per una grande area pedonale che colleghi la biblioteca con il parco Camozzi (a sua volta recentemente rivalutato), ipotesi che caldeggiamo da tempo.
E gli studenti?
Siamo d’accordo sul fatto che la biblioteca comunale intesa esclusivamente come “contenitore degli studenti” sia a suo modo un malinteso storico e che sia più che giusto che l’intera cittadinanza possa usufruirne con modalità e finalità innovative. Tuttavia non possiamo non notare come questo progetto sottolinei ancora una volta l’impreparazione del nostro Comune nei confronti degli spazi studio.
Gli studenti (soprattutto universitari) che vivono o frequentano Dalmine sono tantissimi e sono destinati ad aumentare, ma attualmente offrire loro spazi nuovi non sembra una priorità e questo è totalmente in antitesi con la nostra concezione di Città Universitaria. Un edificio come il cosiddetto ex – CRAL, ad esempio, sarebbe stato perfetto per accogliere una nuova biblioteca o delle nuove aree di studio all’avanguardia e con tutti i servizi necessari, mentre invece, come noto dal DUP dell’anno scorso, ospiterà la nuova sede della Polizia Locale.
Ma qualcosa bolle in pentola, e speriamo di potervi dare delle novità positive anche in questo senso!
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