Dalmine ha finalmente un Biciplan

Il Consiglio Comunale di Dalmine ha (finalmente) approvato il Biciplan, ossia il piano per la ciclabilità a Dalmine: ecco cosa contiene e cosa ne pensa Nostra Dalmine.


Durante il Consiglio Comunale dell’11 ottobre 2022 è stato approvato il Biciplan, il documento in cui l’Amministrazione espone i passi concreti che intende compiere nei prossimi anni per migliorare la mobilità ciclabile nella nostra città. Il piano costerà in tutto 3.9 milioni di euro nel corso degli anni e la realizzazione dipenderà da quanti soldi ogni Amministrazione deciderà di investire. Le differenze sostanziali rispetto alle prime versioni basate sui progetti dell’Amministrazione precedente sono ben poche.

Come Nostra Dalmine siamo convinti che la visione del Biciplan dovrebbe essere più ampia e complessa della realizzazione di un’infrastruttura ciclabile. Questa visione manca nel Biciplan di questa Amministrazione. Bisognerebbe concentrarsi a tutto tondo su un insieme di azioni che permettano un reale cambiamento di come le persone si spostano e della loro consapevolezza su questo tema: ne gioverebbero l’ambiente e la salute pubblica oltre che il tessuto commerciale, urbanistico ed educativo della nostra città.

Cosa contiene il Biciplan

Si parte innanzitutto dalla necessità di stimolare la creazione di una cultura della ciclabilità. Altri due grandi obiettivi del Biciplan sono il miglioramento della qualità della vita dei cittadini e il contributo alla crescita dell’economia locale. Vengono poi citate le infrastrutture esistenti e i loro problemi più radicati, costituiti soprattutto da quelle piste ciclabili sulla strada divise solo da una riga gialla. Altri problemi: mancanza di un legame coerente tra le reti e scarso servizio offerto alle frazioni “esterne”.

Prima di concentrarci sui percorsi effettivi, ecco una panoramica delle principali azioni e strategie che l’Amministrazione intende intraprendere con questo piano:

  • Creazione di infrastrutture efficienti e dotate di servizi accessori
  • Messa in sicurezza delle ciclabili esistenti
  • Realizzazione dei collegamenti tra i percorsi discontinui e di una segnaletica univoca
  • Potenziamento e aumento dei cicloparcheggi protetti e delle rastrelliere di qualità
  • Istituzione di un “Ufficio Biciclette”, promozione di iniziative come il Bicibus scolastico, il “Mese della bicicletta”, la campagna europea “Bike To Work”, la “Giornata della manutenzione dei percorsi ciclabili”

Le nuove piste ciclabili che verranno realizzate e andranno a formare la “Bicipolitana” sono le seguenti:

Linea Brembo – Sforzatica

  • Prosecuzione del tratto in via Pizzo Camino per collegare via Duzioni e via Monte Sabotino con allargamento del marciapiede → 450 metri
  • Collegamento a raso in via Battisti con il tratto di via Stella Alpina → 260 metri
  • Collegamento in sede propria in via Pesenti tra le scuole e il campo sportivo di Brembo → 300 metri

Linea Brembo – Sabbio – Levate

  • Allargamento del marciapiede in viale Marconi per collegarsi con viale Locatelli → 320 metri
  • Via don Cortesi, collegamento a raso tra il centro di Sabbio e il confine con Stezzano → 210 metri. Avevamo proposto questo tratto proprio nelle nostre osservazioni.

Linea Università – Sabbio – Levate

  • Allargamento del marciapiede in via Pasubio e via Vittorio Veneto → 435 metri

Linea Scuole

  • Allargamento del marciapiede in via Tiraboschi e via Monte Santo fino a Osio Sopra → 645 metri. Avevamo proposto questa importante prosecuzione del tratto di viale Mariano nelle nostre osservazioni.
  • Allargamento del marciapiede in via Verdi e via Garibaldi → 510 metri
  • Collegamento con la scuola Aldo Moro su via Sardegna → 380 metri. La scuola rimane purtroppo scollegata dalla frazione di Brembo.
  • Collegamento tra via Italia e il PLIS tramite via Cave → 700 metri
  • Allargamento del marciapiede in via Olimpiadi e via Cascina Bianca → 935 metri

Linea Mariano – Guzzanica – Stezzano

  • Via Tre Venezie, in sede propria → 285 metri
  • Collegamento con Stezzano su via Friuli tramite cordoli → 595 metri. Riteniamo questo tratto particolarmente superfluo e pericoloso, trattandosi di una strada altamente trafficata.

Linea Dalmine – Sforzatica – Guzzanica

  • Allargamento del marciapiede in via San Marco → 245 metri
  • Via Genzianella e via Pirandello, con segnaletica orizzontale e cordoli → 460 metri
  • Via Buttaro, a lato delle alberature → 550 metri
  • Via Manzoni, con segnaletica orizzontale e dissuasori → 455 metri

Viene anche confermata la pista ciclabile che Ferretti dovrà costruire dentro la grande urbanizzazione chiamata Porta Nord.

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La priorità verrà data ai percorsi che collegano le scuole, poi ai percorsi che interessano le frazioni e le vie di completamento e poi tutto il resto, ma molto dipenderà anche da eventuali bandi e in generale dalle possibilità di finanziamento.

Cosa ne pensa Nostra Dalmine

Come Nostra Dalmine, lista civica di minoranza con due Consiglieri Comunali, già nel 2020 avevamo presentato le nostre proposte all’Amministrazioni. Tali osservazioni, accolte solo in alcuni elementi operativi, espongono nella loro parte generale quello che è il nostro pensiero sul Biciplan e in generale su ciò che servirebbe a Dalmine dal punto di vista della mobilità dolce e sostenibile. Eccone un riassunto:

  • Una pianificazione ciclabile deve avere degli obiettivi SMART: specifici, misurabili, realistici e definiti nel tempo.
  • Le politiche viabilistiche che riguardano la mobilità dolce non possono prescindere da una forte disincentivazione dell’utilizzo dell’automobile (per citare una proposta, le necessarie “Zone 30” a Brembo). Purtroppo, l’Amministrazione sembra andare in direzione opposta.
  • Le infrastrutture ciclabili devono essere sicure e veloci, oltre che ben collegate tra loro, altrimenti le persone non saranno invogliate ad usarle. Inoltre le piste devono essere uniformi e riconoscibili.
  • Ad un piano arricchito da troppe piste ciclabili (spesso forzate e artificiose) e da piste posizionate in zone prettamente residenziali o dove non transitano le auto (in cui dunque la ciclabilità risulta già sicura) andrebbe preferito un Biciplan con meno collegamenti che siano però davvero mirati e strategici. Ad esempio sarebbero dovuti essere secondo noi previsti dei tratti in viale Betelli, in via Sabbio, in via Bastone e in via Vailetta.
  • Fondamentali sono anche il collegamento efficiente con le fermate dei mezzi di trasporto pubblici e con i parcheggi, un progetto ben strutturato riguardante il bike sharing e l’istituzione della figura del Mobility Manager.

Sia chiaro: le nostre critiche non riguardano i presupposti con cui il Biciplan è stato concepito, che anzi ci sentiamo di condividere in larga parte. I problemi nascondono secondo noi nel passaggio concreto: il piano nella pratica (ad esempio nella scelta di quali piste realizzare e della loro priorità) tradisce le sue stesse premesse.

Temiamo che il Biciplan sia stato ipotizzato con un approccio troppo ingegneristico, sicuramente con degli spunti molto buoni, ma che in alcuni dettagli ed approfondimenti dimostra una scarsa conoscenza del territorio. Questo è più che lecito trattandosi di un lavoro messo a punto da uno studio specialistico esterno, ma denota una volta di più come sia mancato il confronto con i cittadini, le liste di minoranza e le realtà associative e sociali del territorio.

Abbiamo sempre ritenuto cruciale la realizzazione di un Biciplan a Dalmine e continueremo a farlo, ecco perché siamo felici che finalmente la nostra città avrà questo piano. Naturalmente speriamo che nei prossimi anni si dedichino soldi ed energie soprattutto ai tratti principali e più strategici, in modo da razionalizzare gli interventi e quindi i costi.

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