Cosa sta succedendo con l’Università a Dalmine

Negli ultimi mesi si è parlato molto dell’ipotesi dello spostamento del campus di Ingegneria dell’Università di Bergamo, attualmente a Dalmine, presso la ex fabbrica Reggiani a Bergamo. È una notizia che ha preso molti di sorpresa, sindaco di Dalmine e Regione Lombardia compresi. Vediamo di fare un po’ di chiarezza. — Articolo in continuo aggiornamento

Nella giornata di domenica 5 febbraio, Corriere Bergamo ha pubblicato un articolo in cui ipotizza il trasferimento del dipartimento di Ingegneria dall’attuale sede di Dalmine agli stabilimenti “Ex Reggiani”, situati a Bergamo in zona stadio. Corriere utilizza molti condizionali, ma è abbastanza perentorio nel dire che il trasferimento è voluto dall’attuale rettore UNIBG, nonché ex Presidente della Commissione Paritetica della Scuola di Ingegneria, Sergio Cavalieri.

Sempre il Corriere, citando fonti interne all’ateneo, sostiene che la notizia del trasferimento sia “più che fondata, fondatissima”, tanto da avere già un “piano logistico con un timing che prevederebbe il trasferimento «a blocchi» delle varie sezioni tutt’altro che futuribile: il primo tra pochi mesi”. Un progetto da 70 milioni di euro.

Cosa è la “Ex Reggiani”

La cosiddetta “Ex Reggiani” è un’area dismessa di circa 105 mila metri, vicina allo stadio comunale di Bergamo. Il sito, ex fabbrica tessile, è chiuso da molti anni e aspetta una nuova destinazione d’uso.

Nel giugno 2022, l’area è stata acquistata dall’azienda AGS-Pessina Costruzioni. Secondo l’assessore alla Riqualificazione urbana del Comune di Bergamo Francesco Valesini “l’area ex Reggiani è la seconda area dismessa della città [di Bergamo] per dimensioni dopo lo scalo ferroviario e rappresenta, per questa amministrazione, l’ultima sfida rimasta per quel che riguarda la rigenerazione degli spazi in disuso di particolare rilevanza della città”.

Ingegneria a Dalmine

Il dipartimento di Ingegneria è nato a Dalmine nel 1991. Il Corriere dice che la sistemazione a Dalmine “fu definita a quei tempi «provvisoria» perché già nei piani di allora, la facoltà di Ingegneria avrebbe dovuto, nel giro di pochissimo tempo, insediarsi nella ex Caserma Montelungo [a Bergamo]”. Invece ora nella “ex Caserma Montelungo” verranno realizzate delle residenze studentesche.

Da tempo si parla del fatto che gli spazi a Dalmine siano un po’ stretti per Ingegneria, che ha raggiunto quasi 4000 iscritti. E infatti nel 2019 era stato annunciato il progetto di espansione del campus, nell’edificio dell’ex centrale Enel tra via Pasubio e via Galvani, con fine lavori 2021. I lavori sono attualmente fermi per un contenzioso con la ditta che li sta realizzando. Cavalieri precisa però che “il progetto dovrà essere rivisto perché ideato secondo una concezione ante Covid di fare didattica”.

Cosa ne pensa Nostra Dalmine

Come Nostra Dalmine, lista civica di minoranza con due consiglieri comunali, apprendiamo con stupore della possibilità che il dipartimento di Ingegneria si trasferisca in futuro da Dalmine a Bergamo.

Sarebbe una gravissima perdita per la città, vista la capacità che l’Università ha e avrebbe ancora maggiormente — se gestito con attenzione il fenomeno — di generare un indotto economico, sociale, culturale e tecnologico al territorio. Si pensi all’impatto sulle attività commerciali, sugli affitti degli immobili, sulla programmazione culturale, sportiva e del tempo libero. O ancora, sull’associazionismo e sulla capacità di sviluppare progetti tecnologici, per fare altri esempi.

I lavori di espansione del polo universitario a Dalmine, fermi da anni, avevano già generato qualche preoccupazione nei nostri gruppi politici, ma non potevamo neanche lontanamente immaginare questa ipotesi, rassicurati anche dalle risposte dell’amministrazione.

Per questo, abbiamo chiesto con urgenza in Consiglio Comunale di chiarire quanto ipotizzato dalla stampa e l’esito di eventuali incontri tra il Sindaco e i vertici dell’università. Una risposta che l’amministrazione deve a tutto il territorio.

Come Nostra Dalmine abbiamo sempre pensato che Dalmine debba stringere un nuovo legame con il polo universitario di Ingegneria. La presenza dell’Università offre straordinarie opportunità per tutti i cittadini, le associazioni e i commercianti dalminesi.

Questo, a condizione che l’Amministrazione comunale possa governare questo cambiamento, dando vita ad un “patto” con l’Università che definisca in modo chiaro la collaborazione tra i due enti, nella maniera più vantaggiosa possibile per il territorio.

Aggiornamenti

Naviga tra le sezioni: gli aggiornamenti di febbraio | marzo | aprile | maggio | estate | settembre

Gli aggiornamenti di febbraio

Il 7 febbraio, L’Eco di Bergamo (PDF) spiega che internamente all’ateneo si discute della “Ex Reggiani” già dallo scorso dicembre, “quando la proprietà del complesso ha aderito alla manifestazione di interesse dell’Università”. È quindi UNIBG che ha ricevuto la richiesta dal gruppo Pessina, e non viceversa. L’Eco, in data 8 febbraio, sostiene che sia stato il Comune di Bergamo ad avere favorito l’incontro tra Pessina e Università.

Continua L’Eco: “L’idea di utilizzare la Ex Reggiani […] è stata illustrata in via preliminare nel corso di una riunione tenutasi di recente al campus di Dalmine” e l’area dell’ex fabbrica è già stata visitata da personale dell’Università nelle scorse settimane.

Ma Cavalieri, attuale rettore dell’Università, precisa che “siamo ancora in una fase preliminare […] Non abbiamo preso alcuna decisione e non ho ancora avuto tempo di fare i passaggi con gli organi preposti”. C’è ancora da stabilire l’entità dell’investimento (Corriere parlava di 70 milioni) e quali dipartimenti verranno spostati.

In ogni caso, Cavalieri rassicura che, “anche se andasse in porto [il trasferimento alla Ex Reggiani], non vuol dire che dobbiamo per forza di cose smobilitare la sede di Dalmine”.

Parole rassicuranti arrivano anche dal Sindaco di Bergamo Giorgio Gori: “Sono certo […] che l’Università non stia affatto pensando di lasciare Dalmine, dove ha uno storico radicamento, nonostante le difficoltà a reperire nuovi spazi”.

Gori cita a supporto della propria tesi la nuova linea di bus elettrici che collegherà Bergamo a Verdello, passando per Dalmine, chiamata E-BRT. Il progetto ha tempistiche vincolate poiché finanziato con fondi PNRR: i lavori partiranno a inizio 2024 e il servizio sarà operativo da metà 2026.

Il Sindaco del Comune di Dalmine Francesco Bramani, intervistato da L’Eco (PDF) e dal Corriere, spiega di essere rimasto “molto stupito” e spera di riuscire ad incontrare il rettore nei prossimi giorni. Bramani ammette che “uno studio sull’impatto e sulle ricadute territoriali […] sociali e commerciali […] correlati alla presenza del Polo universitario non è mai stato fatto”.

Gli aggiornamenti di marzo

Durante il Consiglio Comunale di Dalmine del 9 marzo 2023, si è parlato del possibile trasferimento della sede di Ingegneria da Dalmine a Bergamo. Ecco cosa è successo.

Il Consiglio ha votato un documento comune che chiede:
— Di garantire la continuità della presenza dell’Università;
— Di opporsi allo spostamento di Ingegneria;
— Di organizzare un Consiglio alla presenza del Rettore.

Il Sindaco è intervenuto con le ultime novità:
— Bramani ha incontrato il Rettore, che gli ha garantito che l’Università non lascerà Dalmine;
— Bramani ha invitato il Rettore a un Consiglio Comunale per rispondere alle domande dei consiglieri;
— C’è stato un tavolo con Tenaris che si è mostrata disponibile a dare spazi all’Università.

Il commento di Nostra Dalmine in Consiglio Comunale:
— Ingegneria è fondamentale a Dalmine perché si lega bene al tessuto industriale;
— Tutti parlano di cosa l’Università dà a Dalmine, ma cosa dà Dalmine all’Università? Dobbiamo lavorare sodo su cultura, sport, commercio per rendere la nostra città attrattiva;
— Serve un Patto Universitario, che coinvolga tutti: cittadini, associazioni, commercianti,
— Noi daremo il 100% per far sì che Dalmine diventi una vera Città Universitaria.

Gli aggiornamenti di aprile

Il 30 marzo, L’Eco di Bergamo pubblica un articolo dal titolo “Unibg: a Dalmine progetto da rivedere. L’ipotesi ex Reggiani resta sullo sfondo”.

Nel testo si afferma che il CDA dell’Università ha deciso di rivedere i piani di ampliamento del polo di Ingegneria di Dalmine, poiché “il progetto non risponde più all’interesse pubblico dell’Università […] rivedere il progetto rendendolo più attuale e rispondente alle nostre esigenze, aule meno grandi e più attrezzate per la didattica interattiva […] rinunciando alle palazzine sopraelevate inizialmente previste con tanto di piazza e spazi aperti agli abitanti di Dalmine”. E anche che “Dalmine non è una realtà che intendiamo lasciare, abbiamo fatto investimenti importanti. Vogliamo riprendere il discorso e ripartire ma fare previsioni sulle tempistiche in questo momento non è possibile […] Abbiamo bisogno di spazi […]”.

Durante il Consiglio Comunale di Dalmine del 12 aprile 2023, il Sindaco di Dalmine, rispondendo a una nuova interrogazione, è intervenuto con le ultime novità sul possibile trasferimento della sede di Ingegneria da Dalmine a Bergamo:
Il Rettore ha affermato di voler proseguire il progetto di espansione dell’Università a Dalmine, ma con alcune modifiche che verranno implementate solo dopo aver chiuso il contenzioso con la ditta che sta effettuando i lavori. Il progetto prevedeva il recupero dell’ex centrale Enel in via Marconi, ma è attualmente in sospeso.
Nel prossimo Consiglio Comunale sarà presente proprio il Rettore: sarà l’occasione per chiedere chiarimenti sulla vicenda sperando di avere finalmente delle risposte certe e definitive.

Gli aggiornamenti di maggio

Durante il Consiglio Comunale di Dalmine del 24 maggio, il Rettore dell’Università di Bergamo Sergio Cavalieri ha risposto alle domande dei consiglieri in merito al possibile spostamento di Ingegneria da Dalmine a Bergamo, alla “Ex Reggiani”.

Ecco le cose più importanti emerse

1. A domanda diretta “L’Università lascerà Dalmine?”, il Rettore ha risposto con un tema di esigenze: ad Ingegneria serve un “campus concentrato”, con tutti i servizi per gli studenti (didattica, viabilità, eventi, etc). Quindi, Ingegneria rimarrà a Dalmine solo se la città sarà in grado di soddisfare questi requisiti, altrimenti servirà ragionare su una riconversione degli spazi universitari a Dalmine. Non è emerso però con chiarezza cosa succederà esattamente in questo “caso peggiore”.

2. Quali requisiti? Ingegneria conta circa 3900 studenti, le immatricolazioni annue sono raddoppiate dal 2015 a oggi. Attualmente a Dalmine gli spazi utilizzabili dell’Università sono circa 17.000 metri quadri, ma ne servirebbero 28.500. Le proiezioni future a dieci anni parlano di 41.000 metri quadri di esigenza. Su questo argomento, Tenaris ha offerto degli spazi, ma la discussione è ancora in stato embrionale. Si sta parlando anche con Einaudi/ITIS per avere spazi provvisori per le esigenze più rapide, per il prossimo anno accademico.

3. Ex Reggiani: a dicembre 2022, l’Università ha pubblicato un bando per una manifestazione di interesse, per acquisire nuovi spazi. Tra gli altri, è arrivata la proposta del Gruppo Pessina per l’area “ex Reggiani” (115.000 metri quadri) a Bergamo, di cui è proprietario. Sono tuttavia ancora dialoghi primordiali: non si è ancora parlato di costi, tempistiche e dettagli operativi, né è detto che riguarderà Ingegneria.

4. Espansione a Dalmine nella zona “ex Enel”: il Rettore vuole rivedere il progetto che prevedeva tre grandi aule (caravelle), perché non servono più grandi spazi didattici ma laboratori, aule dinamiche, spazi per attrezzature. L’Università intende recedere il contratto con la ditta che sta facendo i lavori per poi ragionare su un altro progetto su cui però non sono stati dati dettagli.

5. Residenza di Via Verdi: l’Università ha deciso di comprare la residenza (40 posti) che da tempo il Comune cercava di vendere, un passaggio fondamentale per liquidare la società partecipata Geseco. Al momento, non sono previsti investimenti per altri alloggi a Dalmine.

6. Il Rettore ha ribadito che molti servizi offerti dall’Università a Dalmine, come il CUS (Centro Sportivo), sono imprescindibili e un “fiore all’occhiello”. Pertanto, l’Università non abbandonerà completamente il territorio di Dalmine, in ogni caso.

Cosa pensiamo come Nostra Dalmine delle parole del Rettore

Siamo molto preoccupati perché come Consiglio Comunale di Dalmine non abbiamo ricevuto delle garanzie, ma delle richieste. Chi si aspettava delle rassicurazioni, è sicuramente rimasto deluso. Le richieste avanzate dal Rettore non sono facili da soddisfare per un territorio come Dalmine, che rischia potenzialmente di perdere (almeno in parte) il dipartimento di Ingegneria.

Il Rettore ha espresso delle esigenze chiare e precise che corrispondono a una sua particolare visione del “campus concentrato”. Una visione che ci lascia in parte perplessi perché, se si raggruppa tutto in un’unica area, si creano inevitabilmente dei problemi logistici e viabilistici.

Il Rettore è stato estremamente disponibile nel rispondere alle domande, ma non si è sbilanciato su alcuni temi. Ad esempio, sulla riqualificazione a Dalmine dell’area “ex Enel” ha offerto una risposta di circostanza: ovvero, che il nuovo progetto arriverà solo dopo risoluzione di quello attuale. Tuttavia, appare piuttosto chiaro come l’Università stia facendo già dei ragionamenti sul tema.

Sono chiari e ingenti gli investimenti fatti dall’Università sulla didattica (circa 29 milioni di euro in 30 anni), ma non altrettanto chiari quelli che verranno effettuati sui servizi collaterali (salvo il CUS), come alloggi, mobilità, eventi.

L’Amministrazione è caduta dal pero

Appare chiaro come ad oggi l’Università e il Comune non si siano parlati granché. L’Assessore all’Urbanistica Carnevali ha evidenziato come il Piano di Governo del Territorio (PGT) sia in fase di revisione e che, ad oggi, le esigenze del Rettore non erano affatto chiare all’Amministrazione.

Patto Universitario. L’Amministrazione ha dichiarato che in questi anni stava lavorando ad un grande “Patto” con Unibg, ma è emerso che il Rettore non ha ancora, ad oggi, valutato queste proposte.

Riteniamo che l’operato dell’Amministrazione sia stato carente: a nostro avviso, il Sindaco e la Giunta devono essere parte attiva nella politica universitaria del territorio e far di tutto per tenere l’Università a Dalmine. Questo implica una costante attenzione al tema, rapporti stretti e avere una visione comune con l’Università. Ad oggi, tutto ciò non è evidentemente accaduto. 

Serve un’Amministrazione che creda veramente nella “città universitaria” e che la metta al centro del suo operato politico. Non dobbiamo gettare la spugna, ma fare del nostro meglio come città per offrire gli spazi di cui l’Università necessita. Nostra Dalmine, che da anni costruisce il suo programma a partire da questo tema, si candiderà come alternativa credibile ed efficace alle elezioni di giugno 2024.

Gli aggiornamenti dell’estate 2023: spunta l’ipotesi ITS

Il 5 luglio L’Eco di Bergamo pubblica un articolo in cui si ipotizza che a Dalmine, al posto di Ingegneria, ci saranno gli ITS, dei corsi post diploma.

Il 19 luglio anche Corriere Bergamo prosegue con i numerosi rumors sulla situazione Università. In particolare, emergerebbe come il Rettore dell’Università di Bergamo e Confindustria stiano lavorando per trasferire a Dalmine gli ITS della Provincia.

Il 24 luglio come Nostra Dalmine abbiamo incontrato due dei Rappresentanti degli Studenti del Dipartimento di Ingegneria per scambiarci informazioni e prospettive sul futuro del campus a Dalmine. Siamo convinti che il confronto con chi vive le realtà del territorio sia fondamentale per costruire una città a misura di tutte e tutti e continueremo in particolare a lavorare perchè Dalmine possa diventare una vera Città Universitaria.

Gli aggiornamenti di settembre

Il 15 settembre L’Eco di Bergamo scrive che la società AGS è arrivata a possedere il 100% dell’area chiamata “Ex Reggiani” e sta già lavorando con il Sindaco di Bergamo Gori per portare entro il 2025 Ingegneria a Bergamo, come voluto dal Rettore di UniBG. Un passaggio fondamentale per il trasferimento della facoltà attualmente a Dalmine.

Proprio ieri, giovedì 14 settembre, insieme agli altri gruppi politici, avevamo incontrato il Rettore e un rappresentante di Confindustria per ascoltare le ultime novità e per la presentazione dell’ipotesi ITS, cioè creare a Dalmine un polo di corsi post diploma. I due erano rimasti in realtà vaghi sull’ipotesi di acquisizione di AGS. Oggi sono stati smentiti.

E abbiamo di nuovo registrato la tardiva reazione dell’Amministrazione a guida Lega. Come Nostra Dalmine abbiamo sempre detto che per costruire una vera Città Universitaria sarebbero servite azioni ben diverse in questi 5 anni. Ora si aprono scenari completamente differenti.

Per non perderti questa e altre notizie su Dalmine, iscriviti alla nostra newsletter mensile:

Aggiornamento 8 febbraio 2023: Articolo aggiornato integrando il pezzo de L’Eco dell’8 febbraio

Aggiornamento 10 marzo 2023: Articolo aggiornato con le novità del Consiglio Comunale del 9 marzo 2023

Aggiornamento 15 aprile 2023: Articolo aggiornato con le novità del Consiglio Comunale del 12 aprile 2023

Aggiornamento 25 maggio 2023: Articolo aggiornato con le novità del Consiglio Comunale del 24 maggio 2023

Aggiornamento 5 luglio 2023: Articolo aggiornato con le novità dell’articolo de L’Eco del 5 luglio

Aggiornamento 15 settembre 2023: Articolo aggiornato con le novità dell’articolo de L’Eco del 15 settembre

Un commento su “Cosa sta succedendo con l’Università a Dalmine”

  1. E’ ovvio che trattasi di interessi di privati che nulla hanno a che fare col bene pubblico.
    Costruire strutture funzionali e poi ampliarle, negli attuali spazi che pur ci sono, sarà costato qualcosa nel corso di tanti anni ? Inoltre l’indotto socio economico costruito ed ampliato anch’esso nel tempo, può essere distrutto a favore di una società privata ? Attenzione: “i soldi” travolgono spesso le ragioni sociali che si esprimono con …….debolezza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.