Come Nostra Dalmine abbiamo chiesto che il Comune di Dalmine si impegni a costruire un’informazione efficace sul tema della salute riproduttiva e dell’educazione alla sessualità e all’affettività e a difendere senza ambiguità la legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza.
Come Nostra Dalmine, lista civica di minoranza con due consiglieri comunali, abbiamo sempre pensato che alcune battaglie, per quanto grandi, richiedano il contributo anche della politica locale. Ecco perché abbiamo presentato una mozione per tutelare la salute riproduttiva di ogni persona, soprattutto delle donne. Difendere i diritti di tutte e tutti dovrebbe essere tra i doveri di una buona Amministrazione, soprattutto in un momento storico delicato come quello che stiamo vivendo.
Per questi motivi abbiamo chiesto che il Comune di Dalmine, come già fatto da altri in tutta Italia, si impegni a costruire un’informazione efficace sul tema della salute riproduttiva e dell’educazione alla sessualità e all’affettività e a difendere senza ambiguità la legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza.
Mozione bocciata
Durante il Consiglio Comunale del 24 maggio 2023, la nostra mozione sui diritti riproduttivi è stata bocciata.
La maggioranza a guida Lega e Fratelli d’Italia ha bocciato il testo, arrivando persino ad affermare che la nostra mozione non avesse senso di esistere. Si tratta di una maggioranza che a parole si schiera a favore dei diritti e delle libertà delle donne, ma che nei fatti ha perso una grande occasione per dimostrarlo.
Gli altri gruppi di minoranza si sono astenuti, ritenendo che la mozione non fosse adatta alle competenze del Comune.
Siamo amareggiati dal fatto che l’intero Consiglio Comunale non abbia avuto il coraggio di mettere la faccia su un tema così importante e delicato, perdendo l’opportunità di mandare un messaggio molto forte. Noi continuiamo sulla nostra strada, con la convinzione che certe battaglie richiedano anche l’impegno della politica locale e che governare una città sia una pratica che vada ben oltre l’ordinaria amministrazione: difendere i diritti di chi abita il territorio che si rappresenta dovrebbe essere un dovere imprescindibile.
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