Nel consiglio comunale del 23 ottobre 2014, è stato deliberato lo svolgimento in forma associata della Segreteria comunale tra Dalmine e Levate. Per un magro risparmio, si rinuncia ad un importante fetta di tempo e di lavoro del Segretario comunale. Questo non rientra nell’insieme delle utili collaborazioni e sinergie tra i Comuni, ma solo negli inutili rischi.
Nel consiglio comunale del 23 ottobre 2014, è stato deliberato lo svolgimento in forma associata della Segreteria comunale tra Dalmine e Levate, con voto favorevole del Partito Democratico e contrario degli altri gruppi in aula, noi compresi.
Il nuovo Segretario comunale, dott. Domenico Lopomo, già da un anno lavorava a Levate e, convinto di poter svolgere con efficienza il suo lavoro in entrambi i comuni, ha ipotizzato con i Sindaci (Lorella Alessio e Federica Bruletti, entrambi del Partito Democratico) questo modello di convenzione, che prevede un ripartimento di costi in base al tempo di lavoro nei due Comuni, nel caso specifico 2/3 per Dalmine e 1/3 per Levate. Questo significa che Dalmine risparmierà circa 17.000€ l’anno per lo svolgimento in forma associata della Segreteria, rinunciando però per 1/3 del tempo al Segretario comunale, una figura fondamentale per il Comune. Il Segretario, infatti, si esprime in merito alla regolarità di ogni delibera e determinazione, coordina il personale del Comune ed è la figura di riferimento per i politici, per l’amministrazione comunale.
Non dubitiamo affatto della professionalità del dott. Lopomo, ma riteniamo che una proposta di questo tipo avrebbe avuto più senso con un progetto più complesso e strutturato, che comprendesse diversi servizi e che prevedesse, di fatto, un vero e proprio “patto” tra Dalmine e Levate. In questo caso, invece, per un magro risparmio, si rinuncia ad un importante fetta di tempo e di lavoro del Segretario comunale. È vero, questi lavorerà negli orari di chiusura del Comune di Dalmine, ma è altrettanto vero che anche in questi orari il Sindaco e gli uffici possono necessitare della sua preziosa collaborazione. Questo non rientra nell’insieme delle utili collaborazioni e sinergie tra i Comuni, che pure avevamo ipotizzato nella stesura del nostro programma elettorale, ma solo negli inutili rischi.
In direzione di una maggiore trasparenza e partecipazione, abbiamo proposto, insieme al gruppo del Movimento 5 Stelle, due emendamenti di assoluto buon senso, che a nostro avviso avrebbero permesso sia al consiglio comunale che alla giunta una valutazione più precisa e meno rischiosa della convenzione. In particolare, nel primo si ipotizzava la riduzione della durata da 5 a 1 anno della convenzione, ovviamente poi prorogabile nel caso la sperimentazione fosse risultata di successo. Questo, per consentire una riflessione accurata sia ai consiglieri di opposizione che alla stessa giunta sulla riuscita o meno della decisione: sarebbe andato a vantaggio di tutti! Il secondo, invece, emendava l’articolo relativo alle forme di consultazione, che prevede già incontri tra i sindaci su base almeno semestrale, richiedendo che di tali meeting fosse steso un resoconto da rendere disponibile a consiglieri e cittadini, in direzione di una maggiore trasparenza, che ricordiamo essere la base delle linee programmatiche del Partito Democratico.
La risposta della maggioranza è stata che il Segretario è assolutamente degno di fiducia – cosa che ribadiamo di non aver mai messo in dubbio – e che dunque non c’è bisogno di ridurre la durata della convenzione, né di prevedere resoconti degli incontri con il Sindaco Bruletti, in quanto essi sono perlopiù informali, data l’amicizia personale tra i due Primi Cittadini. Con questo, a nostro avviso, è stato dimostrato poco rispetto nei confronti della minoranza, che non potrà così valutare al meglio l’attività del Segretario in questi anni. Gli emendamenti sono stati bocciati, ma ci auguriamo che il Sindaco dia lo stesso seguito a quanto richiesto, resocontando al Consiglio le attività del dott. Lopomo periodicamente.
In ogni caso, ci siamo espressi negativamente alla proposta di delibera. Ci auguriamo che in futuro lo strumento dell’emendamento non venga accolto con fastidio come è avvenuto in sede di Consiglio giovedì, ma come un tentativo di apportare delle migliorie al lavoro della maggioranza, senza presunzione e ricercando invece un sempre maggiore accordo nelle decisioni del Consiglio, che ricordiamo rappresentare la collettività dei cittadini di Dalmine.
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