NO alla caccia nel Parco del Brembo: per la tutela del territorio

Abbiamo portato in Consiglio Comunale la raccolta firme contro la caccia nel Parco del Brembo.

Il 26 dicembre 2016 è #GiroDiBoa: due anni e mezzo in Consiglio Comunale. Festeggiamo metà mandato consiliare con una serie di articoli sulle nostre battaglie più importanti. Scopri di più.

L’inizio

A inizio novembre 2014, la dalminese Silvia Angioli con Marta Bader e Simone Cividini decide di organizzare una raccolta firme contro la caccia nel PLIS del Basso Brembo. PLIS sta per Parco Locale di Interesse Sovracomunale. Nostra Dalmine, Patto Civico e Movimento 5 Stelle si rendono disponibili a dare una mano “politica”, cioè portare in Consiglio Comunale la petizione.

Perché diciamo no alla caccia

Le motivazioni sono principalmente tre:

1) L’incompatibilità della pratica della caccia con le finalità del Parco, espresse chiaramente nella Convenzione stipulata nel 2006 dai sette Comuni aderenti e consultabili sul sito web del parco stesso, le cui principali sono la salvaguardia, la valorizzazione e il potenziamento del patrimonio storico, botanico e faunistico […].

2) I divieti espressi dall’Articolo 21 della Legge 157/92 sulla caccia, che coprono la quasi interezza del Parco.

3) La delibera di Giunta Regionale numero 6148 del 12 dicembre 2007 che affida ai comuni la completa autonomia in termini di pianificazione del proprio territorio per quanto riguarda l’individuazione e gli obiettivi che questa particolare tipologia di area protetta ha il compito di perseguire e la conseguente regolamentazione degli accessi.

La raccolta firme

Il 9 novembre si svolge la raccolta firme e in una mattinata vengono raccolte più di 200 firme.

Raccolta Firme No Caccia Parco del Brembo
La Raccolta Firme

La prima mozione

Il 17 novembre si svolge il Consiglio Comunale: con Patto Civico e Movimento 5 Stelle presentiamo una mozione (le mozioni hanno lo scopo di indirizzare la politica dell’amministrazione su un determinato argomento) che chiede di vietare la caccia nel Parco del Brembo.

Durante il Consiglio Comunale decidiamo di ritirare la mozione e di presentarla alla seduta successiva alla luce del fatto che occorrono ancora dei chiarimenti tecnici dalla Provincia e che la Giunta (cioè il Sindaco più gli Assessori) e i consiglieri di maggioranza non hanno ancora individuato una posizione politica precisa, in attesa dei chiarimenti tecnici.

La nuova mozione

Il 13 dicembre si svolge la Seconda Commissione Permanente (la Commissione è un organo consultivo che esamina e approfondisce gli atti che verranno poi discussi in Consiglio Comunale) dove l’amministrazione ci chiede nuovamente di ritirare la mozione per permettere ai comuni del Parco del Brembo di prendere una posizione comune sulla questione.

Nel frattempo avevamo cambiato il testo della mozione: non si chiedeva più l’immediato divieto della caccia ma la condivisione del tema e la successiva attivazione presso gli altri comuni del Parco per verificarne la possibilità di attuazione. Quindi decidiamo di non ritirare la mozione.

Arriviamo al Consiglio Comunale del 17 dicembre. Questa volta si vota davvero: Partito Democratico, Cambia Verso (lista civica collegata al PD), Forza Italia e parte della Lega Nord votano contro la nuova mozione che quindi viene bocciata.

Durante la discussione la Giunta chiarisce che le competenze venatorie non sono in capo al consiglio comunale, ma ricadono sulla Provincia. Tuttavia, a fronte di una nostra richiesta di presa di posizione politica, per voce del consigliere Corti (PD), che pure si è detto personalmente contro la caccia, la maggioranza non si dichiara tout court contro l’attività venatoria nel Parco del Brembo, riconoscendo il diritto dei cacciatori di esercitare la loro attività, nel rispetto del regolamento del Parco.

La maggioranza, comunque, si impegnerà a garantire maggiori controlli nell’area interessata, riconoscendo de facto che un problema di sicurezza esiste.

I controlli

Passato qualche mese, il 12 aprile 2015, attraverso una interrogazione presentata con Patto Civico e Movimento 5 Stelle, chiediamo all’assessore all’ambiente Garbelli l’esito dell’incontro del 29 dicembre tra i Sindaci dei Comuni nel PLIS e quali progetti ha in mente l’amministrazione per aumentare i controlli nel parco.

L’assessore ci risponde dicendo che il 29 aprile si svolgerà un nuovo incontro tra i Sindaci nel quale verrà proposta una delibera che prevede la necessità di regolamentare in modo più attento la vivibilità del Parco.

Il 4 dicembre presentiamo un’altra interrogazione, sempre con Patto Civico e Movimento 5 Stelle, dove chiediamo novità. Questa volte ci risponde il Sindaco: dichiara di aver condiviso le criticità con le autorità competenti e gli altri Sindaci del PLIS. Tuttavia, questi ultimi non le hanno condivise. Nonostante questo, l’amministrazione comunale ha fatto presente l’importanza e la necessità di vigilare. Le azioni che metterà in atto sono:

– la richiesta del database con gli appostamenti della caccia;

– un incontro con le Guardie Ecologiche per definire attività di prevenzione e segnalazione;

– un incontro con i cacciatori.

Nel frattempo diversi cittadini continuano a segnalare la pericolosità di diverse situazioni nel Parco connesse all’attività venatoria esercitata, come l’eccessiva vicinanza ai luoghi di passaggio.

Un anno dopo, il 6 novembre 2016, attraverso un’altra interrogazione con Patto Civico, chiediamo se ci sono novità per quanto riguarda le azioni intraprese dall’amministrazione e gli incontri avuti con le Guardie Ecologiche e con i cacciatori.

Ad oggi (13 dicembre 2016) non abbiamo ancora ricevuto risposta.

Conclusione

Da parte nostra, ci siamo dichiarati parzialmente soddisfatti. Riconoscendo l’attività della Giunta sul tema, pensiamo che le tempistiche si stiano troppo allungando e che le criticità siano rimaste le medesime dell’anno scorso. Per questo, abbiamo spronato ad una repentina presa in carico del problema.

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