Come stiamo immaginando la trasformazione della nostra città in un luogo a prova di universitario.
Questo articolo è stato pubblicato sul primo numero di Fly Zone, il giornalino di Nostra Dalmine
Negli ultimi tempi uno dei tanti gruppi di Nostra Dalmine ha portato avanti l’idea di immaginare Dalmine come Città Universitaria, ipotizzando come trasformare la tradizionale Città Operaia in un luogo dove gli studenti si sentano a proprio agio, dove possano rendere al massimo nello studio senza però trascurare gli altri aspetti della vita di un giovane, un luogo sostenibile per quanto riguarda l’ambiente, la viabilità ma anche il lato economico. Le politiche giovanili sono per noi fondamentali, ed esse non possono prescindere dall’ascolto delle esigenze dei giovani che studiano, dalminesi e non, soprattutto data la presenza sul territorio del Campus di Ingegneria.
Il gruppo Città Universitaria, composto da sei di noi, ha innanzitutto catalogato e discusso le proprie idee e quelle del resto della lista. Le tematiche che abbiamo affrontato spaziano dalla mobilità dolce all’urbanistica, dagli studenti fuori sede al coinvolgimento di tutti gli studenti nella vita cittadina (soprattutto dal punto di vista dello svago e della cultura), dal commercio allo sport ai servizi, fino ad arrivare, ovviamente, allo studio.
Parco Camozzi come spazio studio e incentivi per la mobilità dolce
Uno degli step fondamentali è stato poi decidere di immettersi su due strade parallele: l’approfondimento di due dei tanti argomenti toccati, in particolare scelti tra quelli realizzabili nell’ambito della politica locale, e l’elaborazione di un pacchetto organico di idee da portare avanti, una sorta di “Patto Universitario” tra Comune e Università.
I due temi che abbiamo deciso di approfondire, progettare e presentare sono stati la mobilità e il Parco Camozzi. Per quanto riguarda la mobilità e la viabilità abbiamo ragionato sulle possibili opzioni per incentivare la mobilità dolce a scapito delle automobili, mentre il Parco Camozzi è stato oggetto di un’ipotesi di riqualificazione finalizzata a renderlo uno spazio adibito allo studio, uno spazio funzionale aperto a chiunque abbia la necessità di trascorrere del tempo sui libri ma senza voler rinunciare all’aria aperta e alla socialità.
Nei prossimi mesi ci saranno novità da entrambi i fronti.
Nel prossimo futuro abbiamo intenzione di sviluppare ulteriormente tutto ciò che è stato fatto finora, definendo i dettagli delle varie proposte e coinvolgendo via via il Comune e l’Università. Stiamo inoltre portando avanti, per il prossimo autunno, il progetto di un think tank dedicato al tema, un’iniziativa pubblica in cui, durante un pomeriggio, studenti e cittadini interessati si divideranno in gruppi di lavoro che avranno la possibilità di sviluppare idee su vari argomenti.
di Mattia Buonocore
Fly Zone viene distribuito ai gazebo di Nostra Dalmine ma se vuoi te lo portiamo a casa: scrivici su Facebook o via mail
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