Pedemontana? Forse è meglio ripensare

Maroni ha proclamato in pompa magna che entro il 2020 Pedemontana arriverà a toccare anche Dalmine.Tale annuncio, in realtà, presenta un’imprecisione evidente: Pedemontana non interesserà, infatti, la città di Dalmine. Se il Presidente si confonde su un dettaglio così importante, è forse allora un sintomo del fatto che sia importante porsi il dubbio e rivedere il progetto nella sua interezza.

Interveniamo per dare alcuni chiarimenti ai cittadini dalminesi in merito alle recenti dichiarazioni del Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, contestualmente all’apertura della prima tratta dell’Autostrada Pedemontana. In tale occasione, il Governatore ha proclamato in pompa magna che entro il 2020 l’infrastruttura arriverà a toccare anche Dalmine.

IMPRECISIONI – Tale annuncio, in realtà, presenta un’imprecisione evidente: Pedemontana non interesserà, infatti, la città di Dalmine, in quanto è prevista la realizzazione del casello autostradale tra le città di Osio Sotto e Brembate. Se il Presidente si confonde su un dettaglio così importante, è forse allora un sintomo del fatto che sia importante porsi il dubbio e rivedere il progetto nella sua interezza.

INFRASTRUTTURE NECESSARIE? – Abbiamo già visto i grandi risultati di Brebemi, che più che essere “a costo zero” per il pubblico è diventata “a percorrenza zero”, anche con fondi parzialmente versati da Regione Lombardia. Quando si tratta di spendere soldi pubblici per opere di dubbia utilità, è lecito avere alcune esitazioni, specialmente constatando, che, qualora portata a termine con la tratta prevista, Pedemontana porta con sé il rischio di creare ulteriori infrastrutture superflue, con conseguente devastante consumo di suolo.

IL RISCHIO IPB – Il pensiero va immediatamente alla famigerata Interconnessione Pedemontana-Brebemi (ex IPB), nota ora come Bergamo-Treviglio, di passaggio anche per il territorio di Dalmine. Fortunatamente, il nuovo Consiglio Comunale di Dalmine si è dichiarato a larga maggioranza contrario all’opera, così come altri Comuni interessati. Anche il Presidente della Provincia Matteo Rossi pare avere qualche ripensamento su IPB, avendo dichiarato la volontà di istituire una commissione per la valutazione delle ipotesi per la viabilità della zona. A nostro giudizio, le priorità sono chiare: riqualificare l’esistente, migliorando la viabilità a livello locale per evitare la costruzione dell’ennesima Autostrada inutile. In particolare, la soluzione che riteniamo migliore è veicolare il traffico su strade di scorrimento esterne alla ex SS 525 e SS 42 (Boltiere, Arcene, Verdello) e la realizzazione di rotatorie nella zona di passaggio per Dalmine, senza costruire una nuova infrastruttura.

Crediamo allora che, a fronte delle questioni poste da enti pubblici, cittadini e associazioni, sia auspicabile il ripensamento su un’opera che avrà un impatto economico e urbanistico notevolmente maggiore rispetto alla già fallimentare Brebemi, ri-valutando in modo attento e minuzioso le tratte e le necessità degli attori locali.

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