Siamo tristi nel constatare che gruppi politici del territorio avviino una presunta “operazione verità”… iniziando con molteplici menzogne già nel volantino in distribuzione.
A) Non siamo alleati del PD (e delle altre forze politiche citate), ma da sempre perseguiamo una politica di minoranza costruttiva nel consiglio comunale. Nella fattispecie, appoggiamo convintamente il progetto di accoglienza dei profughi richiedenti asilo dell’amministrazione. Per questo, abbiamo aderito a un comitato, “Dalmine Accoglie”, al quale aderiscono tutte le forze associative e politiche che condividono questa decisione. E sono tante.
B) Nessuno (figuriamoci noi, che “potere” abbiamo?) ha permesso l’avvio di lavori non autorizzati nella ex S. Filippo Neri, originariamente pensata come centro profughi. I lavori sono stati avviati erroneamente e sono stati #rimborsati. Il Comune non ha perso un euro.
C) Le garanzie rispetto all’identità dei profughi richiedenti asilo non possono sussistere, in nessun caso. Secondo le procedure ministeriali, per ricostruire la storia dei richiedenti asilo occorrono dai 6 ai 12 mesi. Dopodiché, viene fornito un esito alla richiesta. Secondo dati del Ministero degli Interni, solo il 27% delle richieste viene bocciata. Se nessuno accoglie i richiedenti asilo nel periodo di verifica della richiesta, si creano situazioni di forte disagio nei centri di prima accoglienza sulle coste italiane, con le immagini che tutti abbiamo visto ai telegiornali. Tutti i richiedenti asilo sono controllati e seguono un processo di inclusione nella società.
D) I dalminesi non sono stati tenuti all’oscuro: alla firma di protocolli di Ambito e provinciali, la stampa ha dato grande risonanza. Il comitato “Dalmine Accoglie” ha organizzato una serata informativa proprio due settimane fa. E il Sindaco ha prontamente riferito in Consiglio Comunale ad ogni interrogazione sul tema: svariate, in questi mesi. Se nessuno fosse stato informato, non si sarebbe parlato di profughi a Dalmine in questi mesi. Eppure, tutti ne hanno parlato.
E) Forza Italia si è opposta strumentalmente all’utilizzo della S. Filippo Neri. L’ispezione della cooperativa che avrebbe dovuto gestire i profughi in quella struttura è servita proprio ad appurare l’impossibilità di utilizzarla. Una volta appurato ciò, il progetto non è infatti stato realizzato, con buona pace degli oppositori. Per questo si è passati a modalità differenti.
F) Forza Italia ha informato i cittadini tanto quanto l’ha fatto Nostra Dalmine, la Lega Nord, Patto Civico, il PD, Rifondazione Comunista e gli altri gruppi politici. Ognuno con la propria visione sul tema, nessuno è stato esente dal commentare e informare (con una visione ovviamente parziale) sul tema. Nessuno è paladino dei cittadini. Tutti i gruppi – nessuno escluso – hanno informato.
G) Forza Italia non ha bloccato i lavori alla S. Filippo Neri. Ha giustamente denunciato una situazione di irregolarità, che già era stata riscontrata dal Comune di Dalmine. I lavori erano già stati bloccati. Le fotografie delle opere non autorizzate, peraltro, non erano autorizzate: si tratta di fotografie abusive. Nella fattispecie, sono servite a denunciare un’irregolarità, quindi va bene. Ma è stato compiuto un atto illegale.
H) Non si può dire “sì” al riconoscimento di veri profughi, perché come detto nel punto C le procedure nello stato italiano sono diverse. Forza Italia può muoversi a livello nazionale per cambiare queste cose. Forza Italia Dalmine può solo prendere atto di regole e adeguarsi a queste oppure non sproloquiare di veri profughi, perché le cose non funzionano così. Chi lo fa, è volutamente strumentale o ignorante (nel senso che ignora, le procedure).
Tutta l’operazione a nostro avviso è una squallida propaganda di due gruppi politici del territorio, che cercano visibilità strumentalizzando questioni serie e delicate. Chi firma è complice e banalizza un problema mondiale.
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