Più del 55% del territorio di Dalmine è edificato. Le conseguenze ambientali sono disastrose. Obiettivo numero uno: riqualifiacare.
Come Nostra Dalmine, lista civica presente in Consiglio Comunale, abbiamo chiesto all’assessore all’ambiente quanti e quali sono le aree verdi ancora presenti a Dalmine e quanto territorio è stato edificato negli anni.
Un po’ di dati
Lo studio dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale) sul consumo di suolo ci dà i numeri al 2020: il comune di Dalmine ha consumato il 55% del territorio. Significa una occupazione di suolo di circa 6,49 km quadrati rispetto al totale di 11,81.
Solo stabilimento Tenaris con le sue due unità produttive di Dalmine e Sabbio impegna una superficie complessiva di 1,62 km quadrati. Il risultato è questa mappa:

Cosa ne pensa Nostra Dalmine
Dalmine ha conosciuto una progressiva ed inesorabile cementificazione del proprio territorio, con ampi stravolgimenti, soprattutto negli anni più recenti.
Dalmine ha bisogno di una linea di governo del territorio che sia il più sensibile possibile ai temi della sostenibilità ambientale e della tutela del verde, della promozione della mobilità dolce e del trasporto pubblico, del contrasto alla cementificazione e del sostegno alla riqualificazione urbana.
Le 3 azioni da seguire:
- Ridurre il consumo di suolo. Utilizzo di tutti gli strumenti a disposizione per contrastare l’urbanizzazione selvaggia del territorio, in accordo con uno sviluppo sostenibile.
- Dialogo con i costruttori. Apertura di tavoli per trovare le migliori soluzioni dal punto di vista urbanistico, ambientale ed edilizio.
- Obiettivo: ristrutturare. Modificare la tassazione (oneri di urbanizzazione) per i costruttori, incentivando la riqualificazione degli edifici esistenti e penalizzando la costruzione di nuove strutture.
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