A causa dei numerosi debiti del gestore delle piscine di Dalmine Onda Blu (625.000 euro), il Comune di Dalmine ha dato mandato ad un legale per la rescissione del contratto e la riscossione di quanto dovuto. La società ha fatto ricorso. – Articolo del 2017
La questione delle piscine comunali di Dalmine è tornata alla ribalta quest’estate, con un nostro comunicato ripreso dalla stampa, accompagnato ad un’interrogazione all’amministrazione, dove si chiedevano notizie in merito alle decisioni prese, dati i numerosi debiti che Onda Blu, società gestore dal 2002, ha nei confronti del Comune di Dalmine.
Le principali novità
In seguito alla richiesta (decreto ingiuntivo) di saldare il debito di 435.000€ + spese maturato dalla società Onda Blu, la società non ha versato quanto dovuto.
Di conseguenza, nel luglio 2017 è stato affidato incarico ad un legale per la risoluzione del contratto e dunque la rimozione del gestore, e il pignoramento dei crediti presso la società.
Onda Blu ha opposto ricorso nei confronti del Comune, e dunque si procederà per via legale.
Aggiornamento: Il pignoramento dei conti di Onda Blu
Un po’ di storia
Le piscine comunali sono state affidate a Onda Blu nel 2002, con un canone annuo di 45.000 euro circa, per 20 anni. Con l’assegnazione, è stato quantificato anche un lavoro di ampliamento del centro, per 1.500.000€.
Quanto dovuto è stato saldato fino al 2009, quando la società ha richiesto una revisione del canone, per la grave situazione finanziaria in cui versava. Tra le ragioni addotte: la concorrenza crescente nei comuni vicini, le estati piovose, l’aumento dei costi. E soprattutto i presunti costi superiori per i lavori di ampliamento, che a detta della società ammontano a più di 3.500.000€. Questo non è mai stato dimostrato con chiarezza, sostiene il Comune di Dalmine
Il Comune ha sempre cercato una soluzione conciliante, perché l’interruzione dei rapporti avrebbe significato rischiare di dover pagare i 180.000€ di mutuo l’anno, per i lavori di ampliamento del 2002, al posto della società.
Dopo tre anni di discussione, si è giunti nel 2012 all’accordo per le rate dovute dalla società per saldare il debito (canoni non saldati), arrivato allora a 160.000€. Il piano è stato rispettato solo fino al 2014.
Intanto, il Comune ha dato mandato a un legale per verificare quanto affermato dalla società (i costi superiori per i lavori di ampliamento), ma la relazione tecnica evidenzia che non è possibile dagli atti presentati desumere le spese.
Nel 2014, a causa di nuovi mancati pagamenti, è stato presentato un nuovo accordo: 7.000€ di rate mensili, e in aggiunta lavori di manutenzione sulle piscine (copertura degli spogliatoi), in cambio di parte del canone di affitto. A quella data, il debito era salito a 276.000€.
In seguito a nuove trattative, nel 2016 è stato concordato un piano di manutenzioni importanti a carico di “Onda Blu”, in cambio del canone di affitto, e a patto che l’assegnazione venisse prorogata di 10 anni, fino al 2032. Tuttavia, la società non ha ottenuto la fideiussione di garanzia dalla Banca d’Italia, a causa della situazione finanziaria di “Onda Blu”. Anche i tentativi presso banche estere non sono andati a buon fine.
Di conseguenza, ad aprile 2017 è stata emessa ingiunzione di pagamento verso la società, poi sospesa su richiesta della società, in attesa della risposta presso altre banche estere. A maggio 2017 il termine è scaduto ed è stato emesso decreto ingiuntivo per il recupero di 435.000€ + spese.
Da allora, Onda Blu ha versato spontaneamente 30.000€ (e non su richiesta del Comune, come avevamo erroneamente riportato), ma non le spese totali richieste. Di conseguenza, le novità delle ultime settimane.
La risposta completa all’interrogazione.
Cosa ne pensa Nostra Dalmine
Come Nostra Dalmine, lista civica di minoranza con due consiglieri comunali, pensiamo che le azioni dell’amministrazione siano molto coerenti con la situazione evidenziata, e sosteniamo la strada presa dal Comune di Dalmine.
Resta da chiarire il mistero delle spese aggiuntive presunte, sostenute da “Onda Blu” per le manutenzioni. Come vengono giustificate? Come pensano di poterle dimostrare, se agli atti non traspaiono?
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