Gioco d’azzardo patologico: una piaga che purtroppo colpisce sempre di più anche i nostri concittadini, così come la Provincia e l’Italia intera.
A dirlo sono i dati diffusi recentemente dai diversi Ministeri (quello dell’economia per il giro di denaro, quello della salute per l’incidenza sanitaria sui cittadini), ma anche quelli raccolti con un gran lavoro dal Comune di Bergamo nel Rapporto sul gioco d’azzardo a Bergamo.
Fortunatamente, e l’avverbio è usato perché lo Stato è piuttosto latente da questo punto di vista (interessi economici), molte Amministrazioni Comunali di tutti i colori si sono mosse a contrasto del fenomeno della Ludopatia.
Un esempio vicino è Bergamo, che ha svolto un ottimo lavoro sul tema, compresa un’azione decisiva da noi prospettata da tempo: limitare gli orari di accensione delle SLOT.
Ovviamente sono seguiti diversi ricorsi dai portatori di interesse (chi guadagna dal gioco d’azzardo), ma il TAR della Lombardia li ha respinti per la maggior parte, sostenendo legittima la posizione del Comune di Bergamo a tutela della salute dei cittadini.
Anche a Dalmine il lavoro è stato molto buono da questo punto di vista, anche grazie ad una serie di stimoli che sono provenuti dal nostro gruppo (oltre che da Patto Civico Dalmine e il M5S), ben raccolti dall’amministrazione PD e anche dal centro-destra. Tutto è stato infatti votato all’unanimità già dai primi consigli comunali del 2014.
Giunti a novembre 2017, anche in virtù di quanto deciso dal TAR relativamente al Comune di Bergamo, è tempo di fare una somma dei risultati.
Per questo con Patto Civico Dalmine chiediamo all’amministrazione:
- Quali sono state le azioni compiute sul tema e quali risultati concreti hanno prodotto
- Quali le azioni in programma per il prossimo futuro
- Se si voglia seguire la strada di Bergamo, limitando gli orari di accensione delle slot
Puoi leggere l’interrogazione completa a questo indirizzo
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