Dalmine introduce il divieto di fare pubblicità a qualsiasi forma diretta o indiretta di gioco d’azzardo. Una scelta etica e volta a tutelare le fragilità del territorio. Nostra Dalmine: “Una vittoria di tutta la cittadinanza, prosegue l’impegno di tutto il consiglio comunale sulla lotta alla ludopatia”.
Durante la seduta di consiglio comunale dell’8 marzo 2021, è stato approvato il nuovo canone relativo all’occupazione del suolo pubblico e alla pubblicità sul territorio comunale. Il regolamento proposto dalla Giunta Comunale – l’organo composto dal Sindaco e dagli assessori – andava sostanzialmente a riproporre il vecchio regolamento, con un aggiornamento che includeva degli adeguamenti normativi.
In occasione di questo passaggio tecnico, abbiamo però deciso – insieme gli altri gruppi di minoranza (PD Dalmine e Insieme per Dalmine) – di proporre un emendamento volto a dare attuazione al cosiddetto “Decreto Dignità”, uno dei cavalli di battaglia a livello nazionale del Movimento 5 Stelle, che tra le altre cose introdusse il divieto a fare pubblicità a qualsiasi tipo al gioco d’azzardo. Seguendo l’ottimo regolamento del Comune di Pavia, abbiamo dunque proposto di inserire nel regolamento di Dalmine il divieto a fare qualsiasi tipo di pubblicità diretta o indiretta al gioco d’azzardo.
Perché vietare la pubblicità al gioco d’azzardo
Questo tipo di provvedimento va a tutela delle fasce più deboli e fragili della popolazione, che molto spesso vedono nel gioco un rifugio dai loro problemi e un’opportunità di arricchirsi velocemente, ma che nella quasi totalità dei casi non migliorano la loro condizione economica, e che anzi in certe evenienze finiscono per ammalarsi di ludopatia e aggravare la loro già precaria condizione economica e di salute.
I dati nazionali (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) parlano di un costante aumento del gioco d’azzardo sul territorio italiano fino al 2019, dove ha raggiunto oltre 110 miliardi di euro spesi dai cittadini. La Lombardia, in relazione ai cittadini, è seconda solo all’Abruzzo, con € 1.725 pro capite spesi per il gioco.
Naturalmente, il fenomeno ha portato anche ad un vertiginoso aumento dei malati di ludopatia, che si stimavano nel 2019 essere ben 1,3 milioni di italiani, di cui purtroppo solo 12mila in cura presso strutture e comunità per risolvere il loro problema. Come riporta ANSA, “Le persone affette da ludopatia solitamente stabiliscono con il gioco un rapporto esclusivo e altamente coinvolgente. L’elevato livello di eccitazione li spinge a trascurare famiglia, affetti e lavoro”. Il Ministero della Salute riporta come il lockdown abbia ulteriormente aggravato il fenomeno, a causa dell’accessibilità del gioco online.
Numerosi enti pubblici, associazioni e imprese chiedono in questo senso da anni azioni concrete e decisive per diminuire l’impatto sociale del gioco d’azzardo e delle patologie ad esse connesse.
La lotta al gioco d’azzardo patologico a Dalmine
Fin dal 2012, il Comune di Dalmine è stato tra i primi a varare provvedimenti contro il gioco d’azzardo patologico, raccogliendo l’appello dell’Ambito dei Servizi Sociali e delle varie associazioni sul territorio, tra cui “Giocatori Anonimi (GA)”, un gruppo di auto-aiuto di giocatori e famiglie.
Dal primo ingresso in consiglio comunale, nel 2014, Nostra Dalmine ha più volte approvato mozioni e ordini del giorno su questo fenomeno. A Dalmine c’è, per esempio, una riduzione delle tasse per gli esercizi che dismettono slot machines, ci sono sportelli d’ascolto per chi si trova in queste difficoltà e vengono fatte attività di sensibilizzazione nelle scuole e nei centri anziani. Con un Regolamento particolarmente stringente approvato nel 2018, le sale da gioco sono autorizzabili solo in periferia (a distanza da centri di aggregazione, scuole, luoghi di culto e compro-oro) e il gioco è vietato dopo le 23 su tutto il territorio comunale. I siti web legati al gioco d’azzardo sono inoltre in “blacklist” nelle reti WiFi comunali.
Con l’emendamento approvato l’8 marzo 2021, aggiungiamo un ulteriore tassello, dando attuazione al Decreto Dignità e vietando dunque qualsiasi forma di pubblicità al gioco d’azzardo (manifesti, volantini, locandine, etc) sul territorio comunale. La nostra proposta è stata accolta all’unanimità dal consiglio comunale, con il parere favorevole dei dirigenti e dei revisori dei conti.
Va specificato che l’autorità garante della comunicazione (AGCOM) ha interpretato il Decreto Dignità in senso molto largo e, dunque, è ancora possibile fare qualche eccezione al divieto di cui sopra.
Una scelta responsabile ed etica
In conclusione, come affermato in consiglio comunale, siamo molto soddisfatti del lavoro fatto in questo senso. Si tratta di una scelta etica e responsabile del nostro territorio, che tutela le persone fragili in un periodo ancora più complesso, dove la disperazione rischia di portare a scelte autolesioniste. In questo senso, la responsabilità di chi amministra una città è anche e soprattutto quella di salvaguardare le fasce più deboli della popolazione, disincentivando il più possibile il gioco.
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