La proposta di Dalmine per il bando regionale “Sviluppo dei Distretti del Commercio” ha delle ottime premesse, ma poi finanzia interventi che nulla o poco hanno a che fare con il rilancio dell’economia locale. Ecco cosa ne pensa Nostra Dalmine.
Il Comune di Dalmine ha partecipato al Bando “Sviluppo dei Distretti del Commercio 2022-2024” di Regione Lombardia, che è volto a finanziare progetti di rilancio delle attività commerciali locali. La proposta progettuale è stata presentata il 22 agosto 2022, insieme alle Amministrazioni di Lallio, Osio Sopra, Treviolo e alle associazioni di categoria: Confesercenti, Ascom e OPEC, l’Associazione degli Operatori Economici di Dalmine.
La partecipazione al bando è avvenuta con un progetto dal titolo “Università e aziende: nuovi target di sviluppo del distretto”, che sapientemente analizza il territorio, individuando nuove opportunità commerciali dalle persone che gravitano intorno all’area di Dalmine, perché iscritti all’Università o lavorano nelle grandi aziende della zona. Un elemento chiave di vantaggio su cui, come Nostra Dalmine, insistiamo da diversi anni, promuovendo la necessità di un “Patto” con l’Università degli Studi di Bergamo.
Tra le azioni che vengono ritenute chiave per il rilancio del commercio locale, c’è proprio l’accordo con Unibg, le aziende locali e altri attori del territorio, per realizzare promozioni negli esercizi commerciali e per stabilire canoni di locazione convenzionati negli alloggi. Vengono inoltre previste una serie di attività di comunicazione sul target individuato, cioè su studenti e lavoratori che sarebbero oggetto delle convenzioni o delle agevolazioni.
Oltre a questo, si prevede un’attenta attività di formazione alle imprese, sui temi commerciali, digitali ed energetici; e un lavoro di recupero degli spazi sfitti, mappando gli esercizi commerciali attualmente non occupati, da adibire temporaneamente a Temporary Shop ed esposizioni, incentivando poi i nuovi imprenditori ad insediarsi sul territorio.
Qual è il problema di questo bando? Che tutte le attività delineate non sono oggetto del finanziamento regionale, ma fungono come una sorta di premessa per finanziare cinque interventi principali, che in teoria dovrebbero supportare il commercio locale, ma che in pratica lo farebbero solo in modo del tutto indiretto – o nullo, in uno di questi casi. Si tratta di:
- realizzazione del parcheggio in Via Buttaro, presso la rotonda che lo collega con Via XXV Aprile, un progetto su cui abbiamo nutrito diversi dubbi e che comunque ha un collegamento incredibilmente remoto con il supporto del commercio;
- riqualificazione della Piazza di Sforzatica, un intervento che abbiamo già avuto modo ampiamente di commentare: A Sforzatica cambia tutto per non cambiare niente
- la manutenzione delle strade comunali.
Altri interventi riguardano Lallio e Curnasco.
Come Nostra Dalmine, lista civica con due consiglieri comunali di minoranza, pensiamo che quanto esposto sopra rende evidente come sia un’altra occasione persa di finanziare interventi realmente determinanti per il rilancio del commercio locale. Ovvero, proprio quelli che vengono esposti in premessa nel progetto e che sembrano condivisi dalle Amministrazioni e dalle associazioni di categoria, come i fondi per abbattere i canoni di locazione, per riqualificare gli alloggi sfitti o per realizzare convenzioni per studenti e lavoratori.
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