Modifica Regolamento TARI: scelta “azzardata”

Il gioco di parole è d’obbligo: per contrastare il gioco d’azzardo patologico si procede ad una scelta piuttosto… “azzardata” nel Regolamento TARI. Ecco i motivi per cui non condividiamo la scelta.

Nel Consiglio Comunale di lunedì 11 aprile, è stata approvata una modifica al Regolamento sulla Tassa dei Rifiuti (TARI), proposta dall’amministrazione comunale all’interno di una serie di azioni svolte a contrasto del gioco d’azzardo patologico (azzardopatia), che purtroppo è sempre più diffuso nella nostra società, a partire dai bar ed esercizi che invitano al gioco installando apparecchiature nei propri locali.

Contrasto alla ludopatia: una doverosa premessa

Una premessa per iniziare. Siamo stati, insieme ai gruppi Patto Civico e Movimento 5 Stelle, tra i principali sostenitori di azioni contro il gioco d’azzardo patologico, fin dai primi consigli comunali del 2014. In questo senso, una modifica al Regolamento TARI era tra le azioni che suggerivamo per andare incontro a un’esigenza di questo tipo.

La nostra proposta, però, prevedeva un bonus per i locali virtuosi, quelli che non hanno mai installato slot machines e videolottery, e quelli che eventualmente decidessero di dismetterli. Non un incentivo per forzare i locali a seguire un’etica “sporcata”: in questo caso, infatti, il vantaggio economico sarebbe l’unica questione davvero rilevante per gli esercizi pubblici e il contrasto al gioco d’azzardo passerebbe in secondo piano.

La modifica al Regolamento TARI

Con le modifiche proposte dall’amministrazione comunale di Dalmine, invece, si ricade proprio in quest’ultimo caso. La proposta prevede infatti la completa esenzione dalla TARI per quei locali che decidessero di dismettere VLT e slot dai propri esercizi (per il primo anno, poi via via l’80% per due anni). Questo va evidentemente a totale svantaggio di quei bar che sono stati sempre etici e virtuosi nella loro vita commerciale.

Senza considerare che, purtroppo, azioni di questo tipo erano già state intraprese invano l’anno scorso. In quel caso, l’esenzione proposta era del 50%. Inutile dire che nessun locale ha aderito all’iniziativa. Giusto il tentativo di dismettere le slot dagli esercizi commerciali della nostra città; piuttosto utopico il risultato; pessimo il principio che ne sta alla base.

Gioco d'Azzardo Patologico
Gioco d’Azzardo Patologico

La novità: il codice etico di autoregolamentazione

Tra le novità, vi è anche un’esenzione del 20% per quei locali che, pur mantenendo apparecchiature per il gioco d’azzardo, decidessero di aderire ad un codice etico di autoregolamentazione, che comprenda tutta una serie di azioni per prevenire la ludopatia. Il codice è ancora pura teoria: a quanto pare, prevederà una serie di linee guida su alcolici e altre azioni che potrebbero portare il giocatore a “rovinarsi” con maggiore probabilità.

Se il codice etico è un ottimo modo per portare la filosofia “no slot” all’attenzione anche dei locali che non vogliono rinunciare a guadagni economici, l’esenzione del 20% sulla TARI è una scelta “azzardata”. Infatti, le azioni che sembrano prospettarsi – anche come dichiarato dall’amministrazione comunale – sono difficilmente controllabili e potrebbero quindi essere sfruttare da qualche furbetto poco etico per pagare meno tasse senza muovere un dito.

La nostra scelta

Per questi motivi, abbiamo deciso di votare no alla proposta di modifica del Regolamento TARI. Da parte nostra, siamo contenti dell’attenzione dell’amministrazione ad una tematica così importanti, ma riteniamo che le azioni prospettate siano troppo “azzardate”. La nostra proposta è invece quella di lavorare seguendo azioni svolte da altri Comuni, per esempio come fatto da Lecco, che ha deciso di spegnere con una ordinanza comunale le slot machines e le VLT dopo un determinato orario, a tutela della popolazione.

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