No Slot Machine Contro il Gioco Azzardo

NO Slot: il nostro contrasto alla ludopatia

Siamo sempre stati in prima linea per combattere la piaga del gioco d’azzardo. In questo articolo tutto quello che abbiamo fatto negli ultimi due anni e mezzo.

Il 26 dicembre 2016 è #GiroDiBoa: due anni e mezzo in Consiglio Comunale. Festeggiamo metà mandato consiliare con una serie di articoli sulle nostre battaglie più importanti. Scopri di più.

Premessa: i numeri del gioco d’azzardo

Il gioco d’azzardo legale in Italia, negli ultimi tempi, ha raggiunto dimensioni da record: ogni anno il settore fattura 88 miliardi di euro, su un fatturato mondiale di circa 450 miliardi (queste sono cifre lorde, a cui vanno sottratte le vincite e le tasse). Metà del fatturato italiano, poco più di 47 miliardi, arriva dalle slot machine: ce ne sono più di 400 mila nel nostro paese, cioè circa una ogni 155 abitanti, contro una ogni 261 abitanti in Germania e una ogni 372 negli Stati Uniti. Il Giappone è uno dei pochi paesi al mondo con una concentrazione più alta: ci sono circa dieci milioni di apparecchi. Mentre in Giappone il settore è in crisi da anni e i giocatori si sono quasi dimezzati nell’ultimo quindicennio, in Italia è cresciuto del 191 per cento tra il 2005 ed oggi. Soltanto nel 2015 il numero di slot machine è aumentato del 10 per cento. Per lo Stato italiano il gioco d’azzardo rappresenta un’entrata importante, che nel solo 2015 ha generato 8,7 miliardi di euro. Il settore in Italia dà lavoro a circa 140 mila persone.

Campagna elettorale

Il contrasto al gioco d’azzardo patologico è sempre stata una nostra priorità. Nel nostro programma elettorale avevamo parlato di “piaga sociale in costante ascesa” proponendo delle azioni concrete ed efficaci:

– un sostegno continuo alle associazioni presenti sul territorio;

– il divieto di aprire esercizi con slot machine in prossimità di scuole, ricoveri, strutture assistenziali, centri educativi e culturali;

– una riduzione delle tasse agli esercenti che non installano, o rimuovono, le slot machines nei bar di loro proprietà;

– la limitazione degli orari di accensione delle slot machines nei bar.

2014

Detto, fatto. Nel Consiglio Comunale del 22 settembre 2014, meno di due mesi dopo dalla nostra entrata di Consiglio Comunale, abbiamo presentato due mozioni (le mozioni hanno lo scopo di indirizzare la politica dell’amministrazione su un determinato argomento) – con Patto Civico e Movimento 5 Stelle – per attuare le proposte della campagna elettorale.

– ridurre le tasse per i locali “no slot” (testo della mozione);

– impegnare la giunta comunale (composta dal Sindaco e dagli assessori) a promuovere campagne informative, esercitare funzioni di controllo, promuovere il coordinamento con associazioni e istituzioni e valorizzare gli esercizi pubblici virtuosi e aderire al “Manifesto dei sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo”. (testo della mozione)

Entrambe le mozioni vengono approvate.

2015

Arriviamo ad aprile 2015: è tempo di definire i modi per ridurre le tasse ai locali “no slot“. Nel Consiglio Comunale del 27 aprile la maggioranza propone di abbassare del 50% la TARI (TAssa RIfiuti) per i locali che dismettono le slot machines.

Votiamo contro perché non ci piace la realizzazione pratica della mozione presentata qualche mese prima: abbassando in questo modo la TARI, si crea una disparità evidente per chi ha già compiuto una scelta etica sulle slot machines, non installandole mai o dismettendole in passato. Era meglio prendere tempo e valutare una soluzione più equa, ma l’Amministrazione ha presentato la proposta a “scatola chiusa” e di conseguenza non abbiamo potuto che votare contro.

2016

Un anno dopo ci proviamo ancora: nel Consiglio Comunale di lunedì 11 aprile, la maggioranza presenta una modifica al Regolamento sulla Tassa dei Rifiuti (TARI), all’interno di una serie di azioni svolte a contrasto del gioco d’azzardo patologico. Come l’anno precedente vengono premiati solo gli esercizi commerciali che toglieranno le slot, questa volta con una riduzione della TARI pari al 100% il primo anno e l’80% per i due anni successivi. Questo va evidentemente a totale svantaggio di quei bar che sono stati sempre etici e virtuosi nella loro vita commerciale. Tra le novità, vi è anche un’esenzione del 20% per quei locali che, pur mantenendo apparecchiature per il gioco d’azzardo, decidessero di aderire ad un codice etico di autoregolamentazione.

Se il codice etico è un ottimo modo per portare la filosofia “no slot” all’attenzione anche dei locali che non vogliono rinunciare a guadagni economici, l’esenzione del 20% sulla TARI è una scelta “azzardata”: sarà difficile controllare l’effettivo rispetto del codice e il rischio è che qualche furbetto poco etico paghi meno tasse senza muovere un dito.

Abbiamo quindi votato contro a queste proposte.

Quanti locali hanno aderito all’iniziativa? Zero.

Le iniziative a latere

Oltre al lavoro svolto sulla tassa rifiuti, da noi giudicato negativamente, abbiamo valutato positivamente l’impegno dell’amministrazione nelle attività di sensibilizzazione e di contrasto al gioco d’azzardo patologico. Tra queste, si possono citare:

– promozione e adesione a un bando regionale per le attività di contrasto al gioco d’azzardo patologico – poi vinto con l’Ambito Territoriale di Dalmine (Comuni dell’area Dalmine che lavorano insieme per i servizi sociali) – che includono formazione a polizia locale ed esercenti, sostegno alle associazioni, incontri pubblici sul tema;

variante al piano del commercio che impedisce alle sale slot di insediarsi sul territorio nelle “zone sensibili” come scuole, luoghi di culto, ospedali, centri culturali e sociali, parchi. In pratica, l’80% del territorio dalminese;

variante al regolamento di polizia locale che impedisce al Comune di fornire spazi pubblicitari comunali a chi promuove il gioco d’azzardo.

In conclusione

Da parte nostra, siamo contenti dell’attenzione dell’amministrazione ad una tematica così importante, ma riteniamo che le azioni prospettate siano troppo “azzardate”.

La nostra proposta è invece quella di lavorare seguendo azioni svolte da altri Comuni, per esempio come fatto da Lecco, che ha deciso di spegnere con una ordinanza comunale le slot machines e le VLT dopo un determinato orario, a tutela della popolazione.

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